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Calcolo, sismica, fuoco

Sicurezza statica e antisismica, resistenza al fuoco

Sicurezza statica e progettazione antisismica nella costruzione in legno
A seguito dell’introduzione delle Norme Tecniche per le Costruzioni NTC 2018 si deve ricordare che sono intervenute importanti modifiche. Esse costituiscono un’opportunità di competitività e di sviluppo per il settore, soprattutto nella direzione di un’armonizzazione progressiva con i pertinenti Eurocodici strutturali. I valori dei coefficienti di sicurezza sono in parte più favorevoli rispetto a quanto contenuto nelle NTC 2008, che prevedeva un parziale riallineamento con quanto previsto in EN 1995-1-1. I valori di kmod sono stati modificati per le condizioni di carico istantanee, risultando ora del tutto simili a quelli previsti in sede normativa europea. Inoltre, per la prima volta, viene esplicitamente riportato il riferimento ai pannelli CLT (“Pannello di tavole incollate a strati incrociati”).
Nella sezione riguardante il legno (Par. 11.7 “Materiali e prodotti a base legno”) il nuovo testo è stato aggiornato in merito alle modalità di qualificazione ed identificazione dei materiali e prodotti, anche tenendo in considerazione le rinnovate norme europee di prodotto. Bisogna sottolineare la grossa responsabilità nei maggiori controlli da effettuare sul progetto e sul materiale da parte del direttore dei lavori e del direttore tecnico della produzione.
Una breve nota merita infine il cap. 8 che dovrà essere necessariamente letto assieme al pertinente capitolo della Circolare. In quest’ultima, per il materiale “legno” e in generale per le costruzioni esistenti, sono riportati importanti suggerimenti per possibili interventi di miglioramento e/o adeguamento sismico proprio utilizzando i nuovi materiali a base legno. E’ inoltre importante ricordare che, anche se il legno è un materiale vantaggioso per le costruzioni in zona sismica, la capacità dissipativa risiede nei collegamenti.

Comportamento e resistenza al fuoco della costruzione in legno
La resistenza al fuoco non è una caratteristica dei materiali ma esprime una prestazione dell’elemento, strutturale o meno, nei confronti dell’azione di incendio; essa dipende, oltre che dalle proprietà fisiche e meccaniche del materiale, dai criteri costruttivi e realizzativi della struttura e quindi anche dalle scelte progettuali effettuate. Si dovranno dunque adottare appropriati criteri di dimensionamento, in relazione alle proprietà intrinseche dei singoli materiali utilizzati. L’iter di progetto della struttura nei confronti dell’evento “incendio” identifica due momenti fondamentali: la “richiesta” di resistenza al fuoco e la “prova” (o verifica) della struttura progettata al fine di accertare che essa risponda positivamente a quanto richiestole. Comunque è evidente che, nell’ambito di una definizione convenzionale di resistenza al fuoco, la “richiesta” di resistenza al fuoco della struttura dovrà anch’essa adeguarsi a tale convenzione. In genere, la resistenza convenzionale richiesta viene definita quantificando i parametri che caratterizzano i probabili incendi reali e la loro pericolosità, la possibilità di intervento per operazioni di spegnimento, le caratteristiche del fabbricato cui la struttura è destinata, l’importanza delle funzioni che nel fabbricato stesso si svolgono; tutto ciò va messo ovviamente in relazione a predeterminati criteri di sicurezza finale.
Considerando i criteri generali di verifica della resistenza al fuoco delle strutture
si è visto come la resistenza al fuoco non sia una caratteristica intrinseca dei materiali, ma come con essa si cerchi di definire una prestazione globale nei confronti dell’azione di incendio da parte dell’elemento strutturale. Le proprietà fisiche e meccaniche del materiale influenzano la resistenza al fuoco, ma sono determinanti i criteri costruttivi e realizzativi della struttura e quindi anche le scelte progettuali effettuate.