Con la realizzazione dell’edificio residenziale e commerciale sulla Badenerstrasse 380 a Zurigo la cooperativa edile Baugenossenschaft Zurlinden si è data lo scopo di realizzare il primo edificio cittadino che rispondesse alla cosiddetta »Società 2.000 Watt«. Questo scopo, che la città di Zurigo vorrebbe implementare a lungo termine per quanto di sua competenza, si trova in maniera evidente sottoforma di un contratto fittizio apposto sulla facciata, per indicare l’impegno da parte degli inquilini nei confronti del resto del mondo, ovvero di »ridurre gradualmente il proprio consumo di energia per giungere a un massimo di 2.000 watt a persona«.
Se non ci fosse il »contratto« apposto sulla facciata, non si riuscirebbe a riconoscere da subito quest’orgoglioso obiettivo datosi dello studio pool Architekten per questo complesso architettonico. Non si nota nulla del legno, che gioca un ruolo fondamentale nella persecuzione dello scopo prefissato. E così non ci si meraviglia di sentire che il progetto di concorso era originariamente previsto non come costruzione di legno bensì come costruzione massiccia. Guardandosi indietro gli architetti ammettono che a livello dell’espressione architettonica qui non ha molta importanza che l’edificio sia costruito in legno. Per quanto concerne l’architettura è stato invece molto importante tenere conto dell’isolamento acustico, vista la trafficatissima Badenerstrasse sulla quale l’edificio si affaccia, come anche dello sfruttamento di tutta la profondità dei lotti, nonché della tematica dell’illuminazione degli alloggi. Il volume di edificazione con le sue sei case incastrate l’una nell’altra è modellato dal punto di vista volumetrico: si trova ripartito verso l’alto orizzontalmente tramite incastri, verticalmente ripiegato su se stesso dallo spazio della strada. Gli architetti si sono ispirati per questa costruzione non tanto a edifici in legno, quanto piuttosto all’importante casa parigina di August Perret in rue Franklin, del 1904, e a quella di Henri Sauvage in rue Vavin, del 1913, come anche esempi locali lungo la Badenerstrasse (al civico 75, 330-334). In tutti questi esempi troviamo al piano terra una destinazione commerciale diversa per tipo di struttura dai piani residenziali uperiori, che vi poggiano sopra con un lavoro a incastri e arretramenti dalla facciata. Il desiderio di realizzare la costruzione in legno è stato quindi successivo all’incarico conferito da parte della committenza. Questa è essa stessa del settore: la Baugenossenschaft Zurlinden consta infatti di circa 50 piccole e medie aziende dell’ambito edile di Zurigo, che fin dalla propria unione nel 1923 ha realizzato in città 1.255 appartamenti, e che vengono amministrati dalla cooperativa stessa. Questa ama definirsi »pioniera nell’edilizia residenziale del futuro« e i progetti che mette in cantiere vengono visti come biglietti da visita di innovazione e di capacità degli imprenditori associati. Allo stesso tempo, rientra tra gli scopi della cooperativa quello di realizzare quanto più possibile in prima persona per mantenere il valore aggiunto all’interno dell’azienda.