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Glossario

Glossario

Aghi

foglie aghiformi delle conifere

Alburno

porzione di legno che circonda il durame. La sua estensione dipende dalla specie, dall’età e dalle condizioni di crescita. Nell’alburno avviene il trasporto dell’acqua e l’immagazzinamento delle sostanze di riserva. L’alburno è sensibile all’attacco di funghi ed insetti

Alterazioni cromatiche da radiazione luminosa

la maggior parte dei legni diventano più scuri, i legni chiari ingialliscono, alcuni schiariscono (faggio vaporizzato)

Anelli annuali

vedi zone di crescita

Azzurramento

colorazione da grigia a blu-nera causata da alcune specie di funghi; essa non comporta alcuna perdita di resistenza meccanica

Cambio

la “parte viva” del fusto tra corteccia e legno, da cui vengono prodotte cellule floematiche verso l’esterno e legnose verso l’interno. Ad esso è legato l’incremento diametrico del tronco

Canali resiniferi

spazi tubiformi riempiti di resina, generalmente nella stessa direzione delle fibre. Sono spesso riconoscibili solo dalla fuoriuscita di resina oppure dal colore della stessa

Cellule

piccole strutture “cave”, generalmente di forma allungata, le cui pareti sono costituite da cellulosa, emicellulosa e lignina. Appressate le une alle altre, formano il legno

Cellulosa

sostanza fondamentale (impalcatura) di quasi tutte le piante. Costituisce circa il 50% del legno

Chioma

insieme di getti, rami e fogliame

Chioma colonnare

chioma poco assottigliata nella parte alta

Chioma conica

chioma fortemente rastremata o assottigliata nella parte altaa

Chioma globosa

chioma sferica o leggermente ovale

Corteccia

parte più esterna del fusto, composta da floema e sughero

Costolature

gli anelli annuali presentano un andamento ondulato. I seni sul fusto iniziano spesso già dalle radici e raggiungono la chioma. Frequente nel carpino bianco o anche nel tasso

Cuore bagnato

zona del durame con umidità molto elevata (fino al 100%). Si presenta soprattutto nell’abete bianco. Il cuore bagnato deve essere debitamente preso in considerazione durante l’essiccazione artificiale

Cuore stellato

forma insolita del cuore rosso del faggio con numerosi raggi frastagliati sul bordo esterno

Deformazioni

alterazioni della forma, che allontanano spigoli e superfici dalle posizioni originarie

Diametro in punta

diametro dellaparte terminale più sottile del fusto

Diametro medio

diametro medio di una sezione trasversale del fusto

Disegno

insieme dei caratteri cromatici e strutturali che contribuiscono a creare l’aspetto del legno

Disegno

vedi tessitura

Disegno a rigatino

struttura deilegni a porosità anulare, i cui vasi in sezione longitudinale sono riconoscibili come sottili scanalature o solchi

Durabilità

resistenza, o meglio capacità naturale del legno di resistere agli agenti dannosi. Secondo la norma önorm en 350-2 per quanto riguarda i funghi si distinguono le seguenti classi di resistenza: 1 molto durevole, 2 durevole, 3 mediamente durevole, 4 poco durevole, 5 non durevole; per gli insetti: s attaccabile, sh anche durame attaccabile, n/a dati disponibili insufficienti

Durame

porzione interna del tronco circondata dall’alburno e spesso caratterizzata da un colore più scuro. Rispetto all’alburno nessuna funzione di trasporto dell’acqua e sostanze nutrienti

Durame differenziato

generalmente durame color bruno-rosso che a causa del deposito di sostanze coloranti e tanniche si differenzia in modo evidente dall’alburno più chiaro. Il durame è sempre più resistente dell’alburno all’attacco dei funghi

Durezza di Brinell

prova di durezza nella quale una sfera di acciaio viene spinta, con una determinata pressione, nel legno. La durezza di Brinell è il rapporto tra la forza applicata e la superficie di spinta (N⁄ mm2). Per i parquet vale la prova secondo la norma en 1354

Essiccati

sono detti i legni il cui contenuto idrico corrisponde alle future condizioni climatiche di impiego. Per gli elementi costruttivi che rimangono costantemente a contatto con l’aria esterna, l’umidità corrispondente è del 1215%; per le parti interne dell’812%

Essiccazione artificiale

essiccazione in condizioni climatiche artificiali, generalmente in camere. Rispetto all’essiccazione naturale si raggiunge un’umidità finale più bassa e si ottengono tempi di essiccazione più brevi

Essiccazione naturale (stagio-natura)

o essiccazione all’aria; deposito del legno all’aria aperta; o sotto una copertura aperta per l’essiccazione alle condizioni climatiche locali. La possibilità di con-trollare il processo è, rispetto all’essiccazione artificiale, molto scarsa. Viene impiegata solitamente come fase preparatoria all’essiccazione artificiale

Fasce parenchimatiche

cellule parenchimatiche assiali riunite in grossi gruppi. Riconoscibili ad occhio nudo in sezione trasversale; nelle querce, nel carpino bianco e nel noce come strisce trasversali sottili e chiare, nella robinia come macchie chiare. Nelle conifere non sono presenti

Fiammatura

disegno del legno; motivo generalmente a forma di cono o ovale, visibile nelle sezioni tangenziali e prodotto da differenze di colore e struttura nel legno. La fiammatura può essere a) evidente (abete rosso, pino silvestre, larice), b) delicata (acero, betulla), c) confusa o irriconoscibile (melo, pero)

Fibratura elicoidale

andamento della fibratura spiralato invece che parallelo all’asse del fusto. Esso influenza notevolmente le proprietà di resistenza

Fibre

cellule allungate con pareti spesse o sottili. Nelle latifoglie esse costituiscono la componente principale del legno; sono assenti nelle conifere

Floema

porzione interna della corteccia, con trasporto di linfa

Foglia lobata

foglia suddivisa in più lobi, generalmente da 3 a 5

Foglie opposte

foglie inserite una di fronte all’altra rispetto all’asse che porta le gemme

Fotosintesi

trasformazione dell’energia solare in energia meccanica, che avviene in tutte le parti verdi delle piante. Con essa le piante producono carboidrati a partire da anidride carbonica (dall’aria), acqua (dal terreno) ed energia solare

Fusti concresciuti

fusti singoli cresciuti insieme a stretto contatto

Fusto

parte colonnare dell’albero compresa tra l’inserzione delle radici ed il suo dissolvimento nei rami della chioma. Nelle specie a ramificazione monopodiale esso si estende fino al getto apicale

Getto

parte terminale dei rami che cresce in un anno

Grosso diametro

tondame con diametro medio superiore a 40cm

Ibrido

individuo originato da un incrocio interspecifico

Impregnabilità

capacità del legno di assorbire liquidi (ad es. prodotti protettivi), che varia molto a seconda della specie legnosa. Secondo la norma önorm en 350-2 le classi sono: 1 impregnabile, 2 mediamente impregnabile, 3 difficilmente impregnabile, 4 molto difficilmente impregnabile, “v” significa che la specie evidenzia una elevata variabilità

Impregnazione

trattamento del legno con prodotti atti a proteggerlo da agenti atmosferici e patogeni

Invecchiamento

il legno non viene distrutto nella sua sostanza, tuttaviacambia nell’aspetto. L’invecchiamento avviene attraverso la degradazione della lignina per effetto della radiazione uv ed il dilavamento per effetto della pioggia. Una facciata in legno invecchiata naturalmente diviene più scura, o meglio grigia

Legname squadrato

assortimento segato con sezione trasversale maggiore di 100x100mm

Legni a durame differenziato

legni il cui durame appare più scuro rispetto all’alburno per il deposito di diverse sostanze. Es. larice, pino silvestre, abete di douglas, quercia, robinia, ciliegio, noce

Legni a durame differenziato ed indifferenziato

raro caso in cui viene prodotto durame differenziato e non. È ad esempio il caso dell’olmo e, se viene prodotto un durame differenziato facoltativamente, anche del frassino o del faggio

Legni a durame differenziato facoltativamente

alberi con durame differenziato solo in determinate circostanze

Legni a durame indifferenziato

il durame può avere lo stesso colore dell’alburno (abete rosso e bianco, faggio, pero, tiglio, acero campestre) e non essere distinguibile se non allo stato fresco appena tagliato

Legni privi di durame

presentano in tutta la sezione radiale lo stesso colore ed un contenuto idrico elevato. La formazione del durame avviene molto tardi o non avviene affatto. Esempi sono l’acero riccio, la betulla, l’ontano, il carpino bianco e il pioppo tremulo

Legno a venatura fine

anche a fibra stretta; legno con ampiezza limitata degli anelli annuali; il termine non indica una qualità parametrizzabile. Vedi anche legno a venatura grossa

Legno a venatura grossa

legno - con ampiezza elevata degli anelli annuali; il termine non indica una qualità parametrizzabile. Vedi anche legno a venatura fine

Legno di reazione

tessuto legnoso anomalo prodotto dall’albero come reazione a sollecitazioni prodotte da fattori esterni (vento, neve, inclinazione). Si può formare legno di trazione (nelle latifoglie) o di compressione (nelle conifere), con caratteristiche diverse da quelle proprie della specie. In alcune assortimentazioni tale legno viene scartato

Legno di testa

sezione di taglio trasversale alle fibre con gli anelli annuali ben visibili

Legno marezzato

struttura delle fibre irregolare e diversa dalla crescita normale; nella sezione tangenziale si presentano in prevalenza forme tondeggianti. Il legno marezzato può essere presente nelle protuberanze o anche nei fusti

Legno massiccio

legno inalterato nella propria struttura di crescita. Si differenzia dai prodotti derivati dal legno originati da separazione ed assemblaggio

Legno primaverile

porzione dell’anello annuale generalmente più chiara e tenera, prodotta all’inizio del periodo vegetativo e particolarmente evidente nelle conifere

Legno squadrato

assortimento segato con sezione quadrata da 40x40mm a 100x100mm

Legno tardivo

chiusura di una zona di crescita, o meglio di un anello annuale, che segue al legno primaverile. Nelle latifoglie generalmente meno dotato di pori, nelle conifere zona particolarmente dura e scura

Lignina

componente strutturale che, insieme alla cellulosa e ad altre sostanze, costituisce la parete delle cellule legnose. Nella carta rappresenta una sostanza indesiderata, che ne provoca l’ingiallimento. Nella produzione della cellulosa essa viene separata chimicamente. La disgregazione della lignina per effetto dei raggi uv è responsabile della colorazione bruna del legno

Macchie di acido tannico

in alcune specie legnose, come le querce, il legno reagisce al contatto con ferro e metalli producendo colorazioni

Macchie midollari

piccole macchie scure provocate generalmente dall’azione di rosicchiamento ripetuta di alcune larve nel cambio. Nelle latifoglie, come la betulla, l’ontano etc.

Marezzatura

disegno del legno; vedi anche fiammatura e tessitura

Massa volumica

rapporto tra la massa e il volume (g/cm3 o kg/m3) ad una determinata temperatura ed umidità dell’aria. La massa volumica cambia con l’umidità del -legno. La massa volumica normale viene determinata a 20°C e con un’umidità dell’aria del 65%. La massa volumica allo stato anidro viene invece determinata allo stato completamente anidro

Midollo

è l’asse centrale del fusto, che si sviluppa dalle radici fino all’apice della pianta

Modulo di elasticità

modulo E; misura della rigidezza del materiale sottoposto a sollecitazione meccanica nel campo delle deformationi elastiche

Morali

assortimento segato con spessore fino a 39mm e larghezza fino a 59mm

Nodi cadenti

nodi generalmente neri e originati da rami morti, non ben legati al legno circostante, che nei segati spesso si staccano dopo l’essiccazione. Soprattutto nell’abete rosso e bianco
öhhu Österreichische Holzhandels-usancen, usanze commerciali au-striache, che regolamentano la qualità e il commercio del tondame e dei segati. www.holzindustrie.at
önorm vedi www.on-norm.at

Parenchima

cellule del legno deputate all’immagazzinamento di sostanze, dall’amido a grassi e zuccheri, e alla loro traslocazione. Esse sono le uniche cellule vive nell’alburno, anche nel durame esse non sono più attive. Si differenzia il parenchima assiale da quello radiale

Parenchima assiale

vedi parenchima

Parenchima radiale

vedi parenchima

Patogeni animali

le larve di alcuni insetti, ad esempio varie specie di tarli come il capricorno delle case, l’Anobium punctatum o il Lyctus brunneus, utilizzano il legno come habitat e fonte alimentare. L’attacco può portare alla completa distruzione del legno

Patogeni vegetali

le spore fungine sono onnipresenti nell’aria, esse tuttavia crescono solo in determinate condizioni. Se il legno è secco e lavorato in modo corretto non si hanno solitamente attacchi o degradazioni. I funghi cromogeni non degradano il legno, ma ne alterano solo il colore; essi possono penetrare attraverso le tinteggiature e danneggiarle

Peso secco

peso, o meglio massa del legno allo stato completamente anidro (contenuto idrico 0%)

Pori

vasi; essi appaiono in sezione trasversale circolari o ovali, in sezione longitudinale come piccoli solchi. In alcuni legni i pori sono riconoscibili ad occhio nudo

Porosità anulare

in sezione trasversale successione di cerchie costituite da grossi pori (legno primaverile) alternate a cerchie costituite da pori più piccoli (legno tardivo)

Porosità diffusa

in sezione trasversale i pori sono diffusi uniformemente, assenza di zone evidenti

Porosità semidiffusa

situazione intermedia tra la porosità anulare e quella diffusa (es. noce), in cui i vasi sono diffusi, ma abbastanza grandi da essere riconoscibili. Nel ciliegio i vasi sono molto più numerosi nel legno primaverile che in quello tardivo, così da creare l’impressione di un anello poroso

Porzione di fusto

toppo

Radici

porzione ipogea della pianta, che da un lato assorbe l’acqua ed i minerali (sostanze nutritive) in essa disciolti, dall’altro áncora l’albero al suolo

Raggi midollari

parenchima radiale, cellule trasversali all’asse del fusto e dirette verso il midollo, visibili in sezione trasversale come sottili linee (raggi) ed in sezione radiale come “specchiature”. Talvolta sono così larghi da condizionare in modo marcato il disegno del legno (es. querce). Sono deputate al deposito e alla traslocazione in direzione radiale delle sostanze di riserva

Rastremazione

evidente diminuzione del diametro del fusto già su brevi tratti; in sua presenza, si hanno forme del tronco coniche

Resistenza

vedi durabilità

Resistenza a compressione

capacità di un corpo sottoposto a compressione di resistere alla rottura

Resistenza a flessione

capacità di un corpo sottoposto a flessione di resistere alla rottura

Resistenza a trazione

capacità di un corpo sottoposto a trazione, di resistere alla rottura

Rigonfiamento

aumento delle dimensioni e del volume in seguito all’aumento dell’umidità. Le conseguenze sono dilatazioni o, nel legno messo in opera, inarcamenti

Ritiro

diminuzione delle misure e del volume in seguito alla perdita di umidità. Le conseguenze sono le fenditure o, nel legno messo in opera, la formazione di fughe

Ritiro massimo

ritiro del legno dallo stato di saturazione idrica a quello completamente secco

Sbiadire

nel legno secco, sbiadimento del colore naturale, dovuto ad intensa esposizione alla luce; si possono avere anche modificazioni del colore

Scurimento

vedi alterazioni cromatiche

Segato

legname lavorato in direzione longitudinale con la sega

Sezione di testa

sezione trasversale; presenta in modo evidente gli anelli annuali

Sezione fiammata

vedi sezione tangenziale

Sezione radiale

sezione specchiata; sezione longitudinale del fusto passante per il midollo e secante gli anelli annuali nella direzione di un raggio. Questa sezione presenta un disegno particolarmente semplice. I raggi midollari visibili ad occhio nudo riflettono spesso la luce incidente

Sezione specchiata

vedi sezione radiale

Sezione tangenziale

sezione fiammata; sezione longitudinale parallela all’asse del fusto. Presenta nella parte alta figure coniche arcuate e chiuse, dovute all’alternanza di legno primaverile e tardivo. Questo disegno viene detto fiammatura

Sezione trasversale

sezione di testa

Sfogliatura

i tronchi vengono dapprima vaporizzati, quindi con una macchina apposita tagliati a spirale.Si producono in questo modo lunghi nastri di legno che vengono successivamente arrotolati o tranciati in pezzi. Gli sfogliati hanno una marezzatura molto sobria

Sottomisura

tondame con diametro medio da 14 a 19cm

Specie legnosa sciafila

specie arborea che necessita di poca luce per il proprio sviluppo e riesce a sopravvivere anche in presenza di forte ombreggiamento

Specie pioniera

specie vegetale che per prima colonizza un terreno privo di vegetazione

Stabilità

comportamento del legno in relazione a cambiamenti nella forma e nelle dimensioni al mutare dell’umidità relativa dell’aria

Sughero

porzione esterna della corteccia

Taglio di quarto

sezione radiale nella quale gli anelli annuali sono il più possibile perpendicolari alla larghezza della tavola

Tasche di resina

nelle conifere, grosse fessure appiattite e lentiformi, riempite di resina, parallele agli anelli annuali

Tavole

segati con spessore fino a 37mm

Tavoloni

assortimenti segati con spessore di almeno 38mm

Tessitura

aspetto dei tessuti legnosi nei riguardi della dimensione degli elementi cellulari, p. es. fine (legno di Bosso), grossolana (legno di -Rovere); un legno ha tessitura tanto più grossolana quanto più grande è il lume dei vasi o di altre cellule (fibre, tracheidi)

Tille

Intrusioni cellulari specifiche all’interno del sistema di conduzione dell’acqua delle latifoglie. Esse occludono i pori e condizionano l’assorbimento e la cessione dell’acqua

Tondame

legname abbattuto, cimato e sramato, con o senza corteccia, anche accorciato, ma non ulteriormente lavorato e trattato

Toppo

porzione di fusto; misura di tondame con lunghezza rispondente a determinate prescrizioni

Trachee

vedi vasi

Tracheidi

cellule allungate e chiuse su tutti i lati. Il legno delle conifere è costituito quasi interamente da tracheidi, nelle latifoglie esse sono meno diffuse. Le tracheidi hanno funzione di sostegno e conduzione

Tranciare

vedi tranciati

Tranciati

i tronchi vengono dapprima vaporizzati, quindi tagliati in sottili fogli. Il vantaggio di tale tecnica è quello di conservare la marezzatura originaria

Turno

periodo di tempo tra la nascita di un popolamento e il taglio dello stesso

Valori di rigonfiamento e ritiro

indicazioni numeriche della variazione di lunghezza o volume provocate da ritiri e rigonfiamenti. La variazione percentuale riferita allo stato secco (rigonfiamento) o saturo (ritiro) è diversa nelle tre direzioni principali del legno

Vaporizzazione

trattamento del legno con vapore o acqua bollente per ottenere diversi scopi, ad es. eliminare le tensioni interne durante l’essiccazione, preparare il legno alla piegatura o alla produzione di impiallacci, ottenere determinate colorazioni ed eliminare gli agenti patogeni

Vasi

o trachee; strutture cellulari del legno aventi la funzione di condutture per il trasporto dell’acqua composte da singoli elementi tubiformi, disposti uno sopra l’altro in modo ordinato. Gli elementi sono in comunicazione tra loro attraverso interruzioni delle pareti cellulari. Caratteristici delle latifoglie. Vedi anche pori

Venatura

disegno del legno; vedi anche marezzatura e fiammatura

Zone di crescita

zone anulari condizionate dall’andamento climatico, visibili in sezione trasversale e costituite da legno primaverile e tardivo. Se si formano annualmente vengono anche dette anelli annuali