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Modulo V

Resistenza al fuoco

Giovedì, 22 novembre 2018

Costruzioni in legno, comportamento e resistenza al fuoco

La resistenza al fuoco di una struttura sottoposta ad un determinato sistema di carichi viene definita come il tempo necessario, dall’inizio della sua esposizione all’incendio, affinché si raggiunga una situazione di collasso, parziale o totale. Le prestazioni richieste agli elementi costruttivi sottoposti ad azione di incendio riguardano sia la capacità di conservare la stabilità meccanica, sia la possibilità di opporsi efficacemente alla propagazione del fuoco ed alla trasmissione del calore. Di conseguenza, la resistenza al fuoco viene definita mediante i criteri di stabilità al fuoco (R), di tenuta al fuoco (E) e di isolamento termico (I).

La resistenza al fuoco non è una caratteristica dei materiali ma esprime una prestazione dell’elemento, strutturale o meno, nei confronti dell’azione di incendio; essa dipende, oltre che dalle proprietà fisiche e meccaniche del materiale, dai criteri costruttivi e realizzativi della struttura e quindi anche dalle scelte progettuali effettuate. Si dovranno dunque adottare appropriati criteri di dimensionamento, in relazione alle proprietà intrinseche dei singoli materiali utilizzati. Tali problemi, già evidenti nei casi in cui il materiale presenti “reazione nulla” nei confronti del fuoco (conglomerato cementizio, acciaio, alluminio), si complicano quando il materiale costituente l’elemento strutturale presenta invece una certa “reazione” al fuoco, come, appunto, avviene nel legno. L’iter di progetto della struttura nei confronti dell’evento “incendio” identifica due momenti fondamentali: la “richiesta” di resistenza al fuoco e la “prova” (o verifica) della struttura progettata al fine di accertare che essa risponda positivamente a quanto richiestole. Comunque è evidente che, nell’ambito di una definizione convenzionale di resistenza al fuoco, la “richiesta” di resistenza al fuoco della struttura dovrà anch’essa adeguarsi a tale convenzione. In genere, la resistenza convenzionale richiesta viene definita quantificando i parametri che caratterizzano i probabili incendi reali e la loro pericolosità, la possibilità di intervento per operazioni di spegnimento, le caratteristiche del fabbricato cui la struttura è destinata, l’importanza delle funzioni che nel fabbricato stesso si svolgono; tutto ciò va messo ovviamente in relazione a predeterminati criteri di sicurezza finale. Nel caso della struttura portante lignea, è poi necessario determinare il contributo all’incendio della medesima struttura e, conseguentemente, il suo apporto alla definizione della richiesta di resistenza.

Considerando i criteri generali di verifica della resistenza al fuoco delle strutture, i diversi orientamenti progettuali che permettono di conferire alle stesse una predefinita resistenza nei confronti dell’incendio, i procedimenti, fisici ed analitici, che permettono di determinare la resistenza convenzionale al fuoco delle strutture lignee, si è visto come la resistenza al fuoco non sia una caratteristica intrinseca dei materiali, ma come con essa si cerchi di definire una prestazione globale nei confronti dell’azione di incendio da parte dell’elemento strutturale (o non strutturale) e quindi della struttura nel suo complesso. Le proprietà fisiche e meccaniche del materiale influenzano tale prestazione, ma sono determinanti i criteri costruttivi e realizzativi della struttura e quindi anche le scelte progettuali effettuate.

Con il sostegno particolare di KLH Massivholz