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Interview: Legno? Quale legno?

Contenimento energetico, intimità accogliente, panorami urbani, ampie terrazze: il legno c’è e non si vede, ma i vantaggi si sentono

Come è nato il progetto?

Mathias Heinz Il gruppo commerciale Migros, proprietario del terreno, voleva sfruttare meglio la situazione su questa strada urbana di grande importanza. Ha cercato così un acquirente che si impegnasse a realizzare la costruzione di un edificio residenziale multipiano garantendo la presenza al piano terra di un nuovo supermercato. E qui è entrata in gioco la Baugenossenschaft Zurlinden.
Hermann Blumer Come tutte le cooperative edilizie svizzere, anche la Zurlinden realizza edifici che non vengono venduti ma rimangono di proprietà comune, gestiti secondo logiche sociali e non di puro profitto. La caratteristica particolare della Zurlinden è di essere costituita da ditte operanti nel settore edilizio, che spesso contribuiscono direttamente alla realizzazione dei propri edifici. Inoltre la Zurlinden si sente obbligata eticamente a costruire seguendo i criteri di sostenibilità più aggiornati. Perciò quando la città di Zurigo ha adottato il programma Società 2.000 Watt, che prevede di ridurre il fabbisogno pro-capite di energia (attualmente in Svizzera è di 6.000 watt) ha deciso di essere fra i primi a realizzare un edificio compatibile con questo obiettivo.

Come è avvenuta la selezione dell’architetto?

Mathias Heinz La cooperativa ha bandito un concorso a inviti con prequalificazione, e fra i dodici studi selezionati si è svolto poi un concorso in due fasi molto dettagliato. Il nostro progetto ha vinto perché la sua definizione tipologica e volumetrica permetteva una buona illuminazione di tutti gli alloggi, dimostrandosi anche ben compatibile con le tematiche di risparmio energetico.

Come si è pervenuti alla decisione di costruire in legno? Era chiaro dall’inizio? Chi ha deciso?

Mathias Heinz Il progetto in concorso era previsto in muratura. Dalla committenza è venuto l’invito a ­realizzarlo in legno, utilizzando il sistema TopWall ­sviluppato dall’ingegnere Hermann Blumer per la ­cooperativa e che qui nella Badenerstrasse è entrato in gioco per la prima volta.
Hermann Blumer In quel periodo io ero già coinvolto dalla Zurlinden su un altro progetto residenziale che aveva dei ritardi nei permessi. Anche in quel caso si voleva realizzare un intervento sostenibile, ma il ­progetto, previsto in cemento, non raggiungeva gli standard necessari. Perciò mi è stato chiesto di verificare una possibilità alternativa, e ho sviluppato il sistema TopWall, con lo scopo di sostituire le pareti in cemento o mattone con il legno, per migliorarne le qualità isolanti e ridurre la cosiddetta energia grigia.
Mathias Heinz La cosa fantastica è che questo cambio di materiale è avvenuto senza modificare minimamente la volumetria e le caratteristiche spaziali dell’edificio. Anzi, proprio grazie al legno tutte le soluzioni adottate nel progetto hanno assunto una necessità, una ragione d’essere non arbitraria. Questo a mio avviso è una grande qualità.
Hermann Blumer Il sistema TopWall ha il vantaggio di utilizzare elementi lignei modulari facilmente maneggiabili, che nella loro dimensione di base di 10 x 20 cm sono ideali per il taglio nelle segherie locali. Grazie alle sue caratteristiche, il sistema è staticamente sotto sollecitato (rispetto a un analogo muro in mattoni il legno, con le fibre in verticale, ha una capacità ­portante 4 volte maggiore), perciò si può utilizzare legname di seconda e terza categoria. TopWall offre vantaggi soprattutto per le pareti perimetrali, quelle interne possono essere realizzate in sistema più ­leggero e flessibile. In ogni caso si può intervenire facilmente sulle pareti e aprire velocemente passaggi attraverso lo smontaggio o il taglio di alcune assi senza compromettere la statica del complesso.

Quali vantaggi e / o difficoltà sono conseguiti dalla decisione di costruire in legno?

Mathias Heinz Un vantaggio certo è quello legato alla sostenibilità e alla componente ecologica del legno in sé, ma anche alla migliore qualità di coibentazione assicurata in tutti i collegamenti. Un altro vantaggio è dato sicuramente dalla velocità di realizzazione, ogni giorno un piano, anche se qui siamo stati costretti a adeguare la costruzione in legno alla velocità delle gettate di cemento. Sarebbe stato meglio utilizzare elementi prefabbricati in cemento per queste parti, per prossimi progetti si dovrebbe procedere con un altro sistema che permetta di garantire la velocità del legno in tutti i momenti.
Hermann Blumer Attualmente a Zurigo sono permessi edifici in legno di 6 piani al massimo, mentre il nostro edificio è di 7 piani fuori terra, ma grazie alle qualità portanti della soletta di circa un metro di spessore necessaria per coprire le grandi luci libere richieste dal supermercato a piano terra, abbiamo potuto convincere le autorità competenti che questo grande elemento realizzava un vero e proprio suolo dal quale partiva un edificio ligneo di 6 piani, cioè a norma.
Mathias Heinz E in effetti i piani superiori hanno un andamento completamente indipendente da quello del piano terra: questa grande soletta sopporta senza nessun problema quanto le sta sopra.
Hermann Blumer Se devo accennare a un punto che si sarebbe potuto ulteriormente migliorare, è quello dell’isolamento acustico da calpestio, che qui è assolutamente nei valori di norma ma che si può ottimizzare. Siamo già a buon punto nella progettazione di nuovi solai costituiti da elementi scatolari lignei vuoti ­riempiti di materiale pesante, così da creare massa 
e ridurre il passaggio delle onde sonore.
Mathias Heinz Una cosa fantastica del costruire con il legno è che si deve prevedere tutto all’inizio, prima della costruzione, e questo vale per tutti gli attori coinvolti, dall’architetto, all’ingegnere, ai diversi ­specialisti dell’impiantistica. La fase di progettazione è molto impegnativa e deve essere molto accurata, ma proprio questo permette di sviluppare un cantiere senza intoppi, assicurando la velocità propria del ­legno e garantendo una certezza dei costi, grazie all’assenza quasi totale di varianti in corso d’opera. 

Appunto, i costi?

Hermann Blumer Se per il costo della costruzione grezza possiamo parlare di un aumento di ca. il 5 - 7 %, rispetto a cemento o mattone, a progetto finito, con la velocità di costruzione ecc. siamo ormai a un costo analogo a quello della costruzione tradizionale.

Qual è stata l’esperienza con la committenza? E con la ditta costruttrice del legno? È stata una collaborazione facile?

Mathias Heinz Per la committenza questo progetto era molto importante perché rappresentava una specie di prototipo nell’uso del sistema TopWall: le lezioni apprese con questo intervento saranno utili per altri progetti che hanno già in cantiere. Riguardo poi alla ditta costruttrice, la Zimmereigenossenschaft Zürich, possiamo sicuramente dire che ha lavorato molto ­bene, eseguendo coerentemente quanto disegnato dall’ingegnere specialista. Per loro il sistema era evidentemente nuovo, ma si sono dedicati con interesse e entusiasmo a metterlo in opera.
Hermann Blumer Sì, hanno lavorato egregiamente, ­anche se i disegni esecutivi sono stati eseguiti tutti nel mio studio, mentre sarebbe meglio se questo fosse avvenuto presso l’ufficio tecnico della ditta stessa, così da permetterle di prendere ancora più confidenza con il sistema costruttivo scelto. In ogni caso TopWall è così semplice che funziona benissimo e è stato ­applicato senza necessità di varianti o di adeguamenti particolari.

Quali sono i feedback ricevuti dagli abitanti/fruitori del progetto a distanza di qualche tempo dalla ­realizzazione?

Mathias Heinz Abbiamo sentito molto poco, e questo è forse il miglior feedback, vuol dire che tutto funziona in modo ottimale. Nell’ambiente mediatico invece il progetto è molto noto, soprattutto proprio per questo suo essere in legno. Ne siamo felici.

Avete in programma altre realizzazioni in legno?

Mathias Heinz Sì, proprio in questi mesi stiamo lavorando nuovamente con Hermann Blumer su un edificio residenziale previsto all’interno del programma edilizio »Mehr als Wohlen« (più che abitare) della città di ­Zurigo. Per questo nuovo progetto è stato importante avere realizzato l’edificio di Badenerstrasse, cosa che ci ha dato una grande credibilità e permesso di proporre nuovamente il legno in città. Infatti, anche qui a Zurigo la costruzione completamente in legno infatti non è ancora una normalità consolidata, ­soprattutto se su più piani. Volta per volta si deve trovare il committente giusto.
Hermann Blumer Fra i prossimi progetti c’è una collaborazione con Shigeru Ban, con il quale ho progettato la copertura del Centre Pompidou di Metz e di un Golf Club in Corea, ma anche altri interventi qui nella regione, anche per la stessa Cooperativa Zurlinden.

Arch. Mathias Heinz, pool Architekten, Zurigo, www.poolarch.ch
Ing. Hermann Blumer, Waldstatt, www.hermann-blumer.com