Prodotti innovativi, sistemi costruttivi veloci ed ecologici, sicurezza antisismica e certezza dei costi e dei tempi di consegna: ecco perché gli edifici in legno hanno vinto la sfida della ricostruzione in Emilia Romagna.
“Due forti scosse hanno fatto tremare l’Emilia Romagna: il 20 e il 29 maggio, con magnitudo rispettivamente 5.9 e il 5.8 in particolare nelle province di Modena, Ferrara e Bologna, causando danni ingentissimi ad abitazioni, imprese, centri storici e i beni culturali.
Stando ai dati forniti dalla Protezione Civile nei giorni immediatamente successivi al sisma, si conta che sono almeno 219 in Emilia-Romagna le scuole statali lesionate, totalmente o parzialmente inagibili. Inoltre nella aree colpite dal terremoto si collocano oltre 77 mila imprese industriali, pari al 20,2% del totale regionale, con 343 mila lavoratori. La dimensione economica dei comuni terremotati supera i 25 miliardi di valore aggiunto e i 15 miliardi di esportazioni all’estero. Qui si produce l’1,8% del Pil nazionale. Il settore più importante è quello della meccanica che dà lavoro a 70 mila persone, seguito dal tessile (20 mila occupati), dall’alimentare (10 mila) e da quello ceramico con 4 mila lavoratori. Si tratta in sostanza di oltre il 60% degli addetti complessivi delle province di Modena e Ferrara e di oltre il 20% di quelle di Reggio e Bologna. Numeri importanti anche in campo agricolo, con 14.119 aziende agricole potenzialmente coinvolte dal sisma, 672 delle quali sono rappresentate da allevamenti e una superficie agricola interessata di 215.976 ettari, circa il 20% del totale regionale.Tra i settori più colpiti quello del Parmigiano Reggiano, con oltre 10 mila caseifici inagibili. Dati alla mano, considerando che nella regione si registra il 12% degli edifici industriali in Italia, ci si rende conto di come il terremoto abbia scosso duramente anche l’economia dell’intero Paese”.
Questo quanto scrivevamo lo scorso anno, a pochi mesi dal sisma che nel maggio 2012 aveva colpito l’Emilia Romagna. Un viaggio stampa internazionale era stato organizzato da promo_legno, nell’ottobre dello stesso anno, proprio per documentare come la grande macchina della ricostruzione si fosse messa subito in moto per realizzare edifici residenziali, capannoni industriali ed edifici pubblici, soprattutto scuole.
L’obiettivo era di fornire, con ridotte tempistiche di realizzazione, non strutture provvisorie ma edifici definitivi antisismici ed ecologici di alta qualità dove il legno fosse stato protagonista. Un fenomeno che ha assunto i caratteri di una vera e propria rivoluzione culturale, e che ha restituito al legno un ruolo di primo piano tra i materiali da costruzione del futuro.
Durante il tour di Assolegno dello scorso 13 settembre, in concomitanza con il convegno Nazionale del Legno di Modena, è stato possibile visitare alcune di queste realizzazioni, nello specifico l’asilo di Finale Emilia(MO), il polo scolastico di Corporeno(FE) ed i capannoni della Menù di Medolla(MO).