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Complesso residenziale `Cenni di cambiamento`a Milano

4 torri di 9 piani in costruzione massiccia in legno XLAM

Andrea Bernasconi, Fabrizio Rossi Prodi

Il quartiere residenziale di Via Cenni a Milano, 9 piani in legno
Andrea Bernasconi

Il complesso residenziale della via Cenni a Milano è composto da 4 torri di 9 piani e una serie di edifici di 2 piani, che fungono da collegamento fra le torri. L'intero quartiere è stato oggetto di un progetto architettonico e urbanistico per la riqualifica di questo quartiere, situato a poche centinaia di metri dallo stadio di San Siro e un tempo occupato da insediamenti industriali. Il nuovo quartiere ospita 123 appartamenti, diversi spazi comuni, alcuni spazi commerciali e un parco di oltre 1000 metri quadrati di superficie. Gli appartamenti sono affittati in parte a prezzi calmierati e in parte con contratti di affitto-vendita che ne stabiliscono l'acquisto da parte degli inquilini circa 10 anni dopo l'inizio del contratto di affitto, a condizioni definite e concordate in anticipo. Autore del progetto è l'architetto Fabrizio Rossi Prodi di Firenze, che si è aggiudicato l'incarico dopo essere risultato vincitore di un concorso di architettura con oltre 100 partecipanti. Committente e promotore dell'operazione è stata Polaris Investment Italia SGR Spa, in collaborazione con la Fondazione Housing Sociale, nel quadro del fondo immobiliare "Fondo Federale di Lombardia". Il progetto sorge su un sedime appartenente al demanio, ed è gestito come progetto di investimento immobiliare da parte di un fondo di investimento, con l'esigenza di rispettare le esigenze della redditività economica del capitale investito.

Aspetti strutturali

Con 9 piani di altezza e le dimensioni in pianta piuttosto ridotte (ca. 13.5 x 19 m) i quattro edifici principali possono essere definiti a giusto titolo come delle torri. La struttura portante, realizzata interamente con pannelli XLAM, rappresenta quindi senza dubbio un'opera di ingegneria strutturale e come tale deve essere concepita, costruita, calcolata e realizzata, nel rispetto più stretto delle regole dell'arte dell'ingegneria e delle strutturistica in legno. Devono inoltre essere considerate diverse particolarità di questo progetto, come per esempio la snellezza delle torri, o il fatto che il progetto si trova in Italia, che a sua volta è notoriamente una zona soggetta a rischio sismico. Quest'ultimo aspetto gioca un ruolo importante: infatti, malgrado la città di Milano non sia caratterizzata da un rischio sismico elevato, la sensibilità verso la sicurezza sismica è un tema molto sensibile, sia presso le autorità, sia presso la popolazione tutta. Il premesso di costruzione era inoltre sottoposto all'approvazione del progetto strutturale da parte di una apposita commissione di valutazione, insediata dall'autorità nazionale competente in materia di edilizia e costruzione, cioè del Ministero delle Infrastrutture. Poco dopo la validazione di questo progetto - ancora durante la prima fase di realizzazione - l'obbligo di questa valutazione speciale per le costruzioni di legno con più di 4 piani di latezza è stato soppresso dal legislatore nazionale.

Il progetto comprende, oltre alle 4 torri di 9 piani, anche i già citati corpi di fabbrica di due piani - nel progetto definiti come stecche - che formano gli elementi di collegamento fra le torri. Per ragioni di opportunità strutturale e di rispetto dei principi fondamentali dell'ingegneria sismica, è stato deciso di realizzare la struttura portante delle torri completamente indipendente da quella delle stecche: in questo modo il progetto rispetta rigorosamente le esigenze di regolarità strutturale in pianta e in elevazione. La struttura lignea delle stecche, anch'essa realizzata in XLAM, non presenta difficoltà particolari e non sarà descritta ulteriormente in questa sede.

La struttura portante

La struttura portante è composta da elementi strutturali piani, verticali e orizzontali, che sono collegati fra loro in modo da assicurare un flusso continuo delle forze fra un elemento e l'altro. Tutte le superfici strutturali sono realizzate in XLAM. Altri elementi strutturali, quali travi o pilastri sono inseriti nella struttura laddove sono necessari rinforzi locali a causa di aperture particolarmente grandi nelle pareti o nelle solette.

La struttura portante è quindi composta principalmente da 7 piani verticali, di cui tre in una direzione e 4 in quella ad essa perpendicolare. Ad essa si aggiungono i diaframmi orizzontali formati dalle solette. Le pareti verticali assicurano la continuità verticale della struttura e la discesa di tutti i carichi nelle fondamenta. Le singole pareti sono interrotte dalle aperture delle porte e delle finestre; i singoli piani verticali non possono quindi essere considerati come elementi monolitici, ma sono in realtà composti da più strisce verticali e complanari, ciascuna di lunghezza orizzontale diversa. Le solette assicurano la continuità orizzontale della struttura portante ad ogni interpiano, collegando fra loro le diverse parti di pareti nel medesimo piano verticale e i diversi piani strutturali verticali fra loro. Le aperture delle pareti sono sormontate da architravi, che di regola sono formate dalla continuità dell'elemento XLAM della parete. In casi eccezionali la parete è rinforzata con un architrave in legno lamellare o in acciaio.

I balconi sono realizzati prolungando in aggetto verso l'esterno della struttura gli elementi delle solette o delle pareti. Ad eccezione dei balconi la struttura non contiene elementi in aggetto o pareti portanti che non siano continue verso il basso. Ciò non ha impedito di rispettare in modo rigoroso e senza eccezioni la disposizione di spazi e aperture previste fin dal progetto architettonico iniziale. Le parti di pareti prive di continuità verso il basso non sono considerate come parte della struttura portante dell'edificio. Da tutto ciò risulta una struttura portante composta da pareti verticali strutturali, che si riducono nella loro lunghezza orizzontale salendo verso l'alto, malgrado il numero di aperture geometriche esistenti non subisca variazioni importanti salendo verso l'alto dell'edificio. Questa semplice considerazione permette di descrivere la struttura portante in modo semplice ed efficace, e soprattutto permette di verificarne la correttezza e l'efficacia fin dai primi stadi del progetto.

La struttura è realizzata piano per piano: le pareti sono quindi sistematicamente interrotte ad ogni piano dalle solette. Le solette sono appoggiate direttamente sul bordo superiore delle pareti e collegate alle stesse con collegamenti meccanici adeguati. Le solette formano i diaframmi orizzontali delle struttura; nella loro funzione di soletta esse sono orientate nella direzione portante principale.

L'insieme della struttura in legno è ancorato e collegato con la fondazione, che è formata da una soletta in calcestruzzo armato a livello del terreno e da un piano interrato pure in calcestruzzo armato.

Una sfida ambiziosa

Il progetto delle 4 torri di 9 piani della Via Cenni a Milano può sembrare a prima vista una sfida molto ambiziosa. Considerato dal punto di vista della struttura portante in legno, questo progetto mostra semplicemente quale sia lo stato dell'arte attuale e quali risultati possono essere ottenuti con le strutture in XLAM. I limiti della conoscenza e della stato della scienza e della tecnica attuale sono senza dubbio rispettati e questo progetto non rappresenta un prototipo o la realizzazione di soluzioni sperimentali, malgrado il fatto che una struttura in legno per una torre di 9 piani, in una zona sismica e in ambito urbano, possa essere a giusto titolo considerata come innovativa. Il progetto rispetta in tutto e per tutto le prescrizioni e le normative attuali: le soluzioni adottate non sono il risultato di proposte sperimentali, ma la semplice applicazione delle conoscenze attuali e già applicate in altri progetti.

Le regole da rispettare

Questo progetto dimostra però anche che costruzioni con strutture in legno e in XLAM di queste dimensioni devono imperativamente rispettare le regole fondamentali seguenti:   

  • La regolarità e la continuità della struttura nel piano e in elevazione devono essere rispettate
  • La regolarità e la continuità della struttura devono essere rispettate anche in relazione alle prestazioni di resistenza e rigidezza dei collegamenti fra i diversi elementi in XLAM
  • La concezione, la disposizione e il dimensionamento dei collegamenti deve essere basato tanto sulla loro resistenza quanto sulla loro rigidezza
  • La robustezza strutturale è un criterio essenziale di sviluppo e dimensionamento della struttura, che può essere usato anche per valutare la correttezza della struttura nel suo insieme..

Al di là degli aspetti ingegneristici e strutturali, questo progetto permette anche di osservare come la costruzione in legno moderna sia in grado di soddisfare tutte le esigenze derivanti da un progetto di questa ampiezza, senza dover richiedere alcuna concessione particolare. La costruzione in XLAM ha permesso di realizzare come costruzione in legno un progetto, realizzato nell'ambito di un concorso di architettura e di urbanistica, di un insediamento residenziale in ambito decisamente urbano. L'impego di questa tecnologia costruttiva ha permesso di ridurre i tempi di realizzazione e di portare a termine l'opera nel rispetto delle condizioni economiche che l'investitore e promotore si era prefissato.

Milano Via Cenni: il progetto architettonico
Fabrizio Rossi Prodi

I principi dell’ecoquartiere e della smart-city sono tutti contenuti in questo progetto sperimentale ed innovativo: tetti verdi, comunità responsabile, pedonalità, integrazione delle diverse funzioni urbane, dotazione e centralità degli spazi verdi, materiali ecocompatibili; in particolare è stato utilizzato il sistema costruttivo a pannelli portanti in legno a strati incrociati, che ne fanno il più grande e il più alto edificio in Europa realizzato con questa innovativa tecnologia in legno che ha consentito una riduzione del 50% dei tempi di esecuzione e allo stesso costo di costruzione dell’edilizia residenziale tradizionale. La struttura, gli accorgimenti ecologici e il sistema di riscaldamento-raffrescamento a pompe di calore  con utilizzo dell’acqua di falda consentono un risparmio nei consumi energetici del 60-70% e hanno permesso di realizzare un complesso multipiano in classe energetica A con elevate prestazioni in termini di sicurezza strutturale, grandissima economia, un alto comfort e soprattutto un elevato senso di appartenenza al quartiere nelle persone che lo abitano.

Andrea Bernasconi

Dott. Ing. civile dipl. ETH Zurigo (CH). Consulente del Politecnico di Graz. Professore di costruzioni in legno alla Scuola di Ingegneria di Yverdon (CH). Attività pluriennale e internazionale di ricerca e sviluppo nei settori della tecnologia del legno e della costruzione di legno. Incarichi di docenza in diverse scuole universitarie europee. Studio di ingegneria Borlini & Zanini SA,  Lugano CH.

Fabrizio Rossi Prodi

Professore Ordinario di Progettazione Architettonica e Urbana all’Università di Firenze e al Dottorato di Ricerca in Progettazione Architettonica e Urbana; Docenza al Master in Teologia e Architettura di Chiese della Facoltà Teologica e al Master “il progetto della Smart City”. Corsi, conferenze e realizzazioni in Germania, Inghilterra, Svizzera Estonia, Argentina, Cile, Brasile, Cina e Guyana. La sua attività riguarda principalmente insediamenti residenziali, spazi urbani e organismi collettivi. Ha progettato e costruito scuole e padiglioni universitari, strutture ricettive, ospedali, alcuni impianti sportivi, uffici, chiese, padiglioni industriali, interventi in contesti storicizzati molto delicati e sistemazioni di spazi pubblici. Nel campo del progetto urbano ha sviluppato alcuni interventi residenziali e di recupero di aree urbane, nel rispetto dello spazio pubblico e del rapporto con il paesaggio. Recentemente si segnalano il Parco degli Angeli a Pesaro e soprattutto l’Housing Sociale di via Cenni a Milano.

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