L'influenza dell'impiantistica

L'influenza dell'impiantistica nel processo della costruzione e del cantiere
Maria Rosaria Pes, Studio Borlini Zanini, Lugano

L’impiantistica nelle costruzioni odierne è sempre più innovativa, richiede perciò una particolare attenzione già nella fase di progettazione preliminare. Infatti occorre predisporre tutti quelli accorgimenti necessari al passaggio e al montaggio degli impianti.
La predisposizione dell’impiatististica riguarda l’impianto sanitario, di ventilazione ed elettrico.
Nelle piante successive si riportano per un piano tipo:
- Impianto elettrico
- Impianto idrosanitario
- Impianti di scarico
- Impianto pannelli radianti
- Impianto di Ventilazione Climatizzazione e aria Primaria

Il primo passo è quello di individuare la posizione dei cavedi. Questi dovranno essere posti vicini a cucine e bagni, per il transito di tubazioni di adduzione e di scarico delle acque, tubazioni delle cappe cucina, prese dell’aria dei bagni. L’ideale è che gli impianti delle acque viaggino al di sopra del pavimento mentre quelli di ventilazione nei controsoffitti. Per consentire il passaggio delle tubazioni nei vari piani e della ventilazione da un ambiente all’altro occorre effettuare dei fori nelle strutture portanti. In piccole costruzioni tali forometrie non creano grandi problemi; in strutture dai 5 piani in su dove le esigenze di robustezza crescono la problematica delle foronetrie diventa determinante. Infatti i fori nei solai crescono in dimensioni e numero e nelle pareti se non analizzati i fori potrebbero indebolire la struttura. Per questo motivo vengono realizzati dei prospetti che riportano tutte le forometrie che devono essere pianificate ed effettuate già in fase di prefabbricazione, per evitare errori durante l’esecuzione, ritardi nell’esecuzione, disagi per l’esecuzione e maggiorazione dei costi. Il montaggio degli impianti procede con l’avanzare della costruzione.

I collegamenti tra i pannelli viene effettuato tramite viti incrociate o piastre metalliche, si capisce bene che effettuare delle forometrie a quote prossime a tali elementi diventa quasi impossibile una volta effettuata la posa, inoltre creerebbe ritardi nelle lavorazioni delle maestranze che durante la posa degli impianti non troverebbero già pronte le vie di posa. Normalmente le tubazioni della ventilazione passano negli architravi delle porte per poter usufruire dello spazio creato dai controsoffitti.

Il progettista deve controllare la statica dell’architrave dati i carichi, le luci e le grandezze dei fori. Non sempre è possibile posizionare i fori nei punti di minor sollecitazione, esempio sono le griglie di aereazione degli ambienti. Occorre già in fase preliminare impostare una discussione aperta e costruttiva con i tecnici impiantisti. Gli impianti elettrici viaggiano normalmente a pavimento o a soffitto e risalgono nelle contropareti in cartongesso in prossimità di prese o centraline. Se in fase di progettazione non si è tenuto in debito conto il percorso dei cavi, si ci può ritrovare con problemi a far passare i cavi da un ambiente all’altro o nel posizionamento delle scatole delle prese. Infatti se non si è previsto un cavedio tecnico parallelo alla parete, non rimane alcuno spazio per posizionare le scatole e gli interruttori ed occorrerà effettuare dei carotaggi nella struttura. Tale prassi ammissibile per piccole strutture è da evitare in strutture con piu’ di 5 piani dove si rischierebbe di sforacchiare tutta la struttura senza alcun controllo.  I cavedi per la risalita delle tubazioni di ventilazione, etc., spesso vengono posizionati in prossimità delle pareti portanti. Occorre quindi considerare e tenere conto in fase di calcolo che questi effettuano un taglio di tutta la struttura sulla verticale.

Maria Rosaria Pes

Ingegnere civile, laureata presso l’Università di Cagliari indirizzo Strutture. Collaboratrice del Prof. Andrea Bernasconi presso lo studio Borlini & Zanini di Lugano da gennaio 2009. www.borlini-zanini.ch/