Un edificio per uffici, un insediamento rurale e una casa per un artista.
“Three of a kind” presenta questi tre progetti di MoDus Architects costruiti a Bressanone e nei suoi dintorni.
L’ampliamento degli uffi ci della Damiani Holz&Ko, Il maso Landmann e la casa/ studio Kostner sono visti attraverso gli occhi del fotografo di moda Marco Pietracupa, il critico di architettura Hans Ibelings e gli architetti Sandy Attia e Matteo Scagnol.
Per diversi aspetti, questi progetti possono essere visti come una triade. Vi è un uso determinate del legno, sono tutti addizioni di strutture esistenti e vi è una prossimità di tempo e spazio. I tre progetti sono stati concepiti e costruiti tra 2008 e 2013 nella valle Isarco in Alto Adige. Benché vi siano differenze sostanziali tra i tre progetti esiste una coerenza riconoscibile nella forma, nella composizione e nell’esecuzione. Uno degli approcci che colpisce è la cura nella formulazione degli interni che offre un inaspettato e compiuto mondo interiore.
I tre progetti presentati nel libro sono radicati nel paesaggio montano, ma al contempo richiamano orizzonti più ampi permettendo di trasgredire i confini culturali della regione. Tutti e tre sono stati costruiti per una clientela privata di respiro internazionale, ma con profondo legame al territorio e alla cultura d’origine.
Lo stesso vale per gli architetti, che donano all’architettura altoatesina la loro intelligenza globale.
Sandy Attia (Il Cairo, 1974) e Matteo Scagnol (Trieste, 1968) s’incontrano all’Harvard University e iniziano la propria attività a Bressanone nel 2000.
Marco Pietracupa (Bressanone, 1967) è un fotografo i cui soggetti spaziano dai modelli di moda alle prostitute, dalla propria famiglia, fino all’architettura.
Hans Ibelings (Rotterdam, 1963) è un critico di architettura olandese ed editore di The Architecture Observer. L’obiettivo di The Architecture Observer è quello di pubblicare libri su territori relativamente inesplorati e di tracciare prospettive non convenzionali.