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Un’area dell’ex scalo ferroviario di Zurigo è stata trasformata in un quadrilatero residenziale dallo studio Burkhlter Sumi Architekten. Un edificio preesistente è stato sopraelevato di quattro piani in legno che ingentiliscono la struttura.

Un’area dell’ex scalo ferroviario di Zurigo è stata trasformata in un quadrilatero residenziale dallo studio Burkhlter Sumi Architekten. Un edificio preesistente è stato sopraelevato di quattro piani in legno che ingentiliscono la struttura.

Yves Schihin, socio dello studio Burkhalter Sumi, parla entusiasticamente del futuro del legno in edilizia. Nella Baumusterzentrale di Zurigo, una loro costruzione scultorea percorribile ben esemplifica il potenziale del legno: fresata in maniera totalmente automatizzata, ha dovuto semplicemente essere sistemata in loco e può essere smontata e riassemblata in qualsiasi momento. Menbro del gruppo »High Tech Timber«, Schihin è stato invitato con l’ingegnere Hermann Blumer a tenere una conferenza per illustrare l’anda- mento futuro del legno in edilizia. Entrambi i relatori descrivono con entusiasmo frese a cinque assi in grado di realizzare qualsiasi forma immaginabile e nuovi elementi costruttivi nei quali il legno, combinato con un materiale isolante, non svolge solo una funzione di sostegno ma anche di isolamento, con un peso ed un ingombro assai ridotti. Secondo i due relatori il futuro del legno nel campo dell’edilizia sarà dinamico, lineare ed efficiente.

Ma come è la situazione oggi? Il legno contribuisce già a risolvere problematiche concrete come ben dimostra la sopraelevazione di un edificio zurighese realizzata dallo studio Burkhalter Sumi. Da anni la Svizzera sta assistendo ad una forte crescita demografica favorita dai bassi tassi ipotecari e dalla massiccia immigrazione. Vero polo di attrazione sono le città, che tuttavia sono costrette a fronteggiare tale crescita aumentando la densità abitativa. Non c’è da stupirsi quindi se le aree inutilizzate si trasformano improvvi- samente in interessanti investimenti immobiliari.

In particolare, sono le ex aree industriali a catturare l’interesse dei progetti edilizi. È il caso dell’area della Sihltal Zürich Ueltlibergbahn nel Kreis 3 di Zurigo, tra Manessestrasse e i binari. Grazie alle sue dimensioni – 9000 m2 – presentava condizioni ottimali per uno sviluppo edilizio: l’area aveva infatti cessato di essere utilizzata come scalo merci e poteva quindi essere convertita a nuovo utilizzo. Grazie ad una metratura totale di 20.800 m2, l’area presenta ora un coefficiente di sfruttamento del 2,2%. Ma il valore aggiunto dell’immobile è allo stesso tempo il suo maggior difetto: lungo il lato nord del lotto corrono i binari in curva di una linea ferroviaria suburbana. Nelle immediate vicinanze vi è però la stazione di Giesshübel che permette di raggiungere la stazione centrale in appena tre minuti. Grazie a questo collegamento ferroviario, un’area dismessa è divenuta centrale.

Nel 2006, al fine di individuare il progetto di costruzione più adeguato, venne indetta una gara d’appalto tra sei studi di architettura. Sul lotto si trovava un edificio industriale a due piani risalente agli anni Sessanta con sovrastruttura degli anni Ottanta, nei cui sotterranei era ospitato il locale tecnico dell’azienda ferroviaria. Diversamente dagli altri concorrenti, Burkhalter Sumi optano per la conservazione della costruzione esistente, la sua sopraelevazione e la realizzazione di due nuovi condomini residenziali a muratura portante per un totale di 90 appartamenti di proprietà e 2 10 appartamenti per locazioni destinate ad immigrati. Trasferire l’impianto tecnico avrebbe comportato costi esorbitanti e la struttura portante era abbastanza robusta da consentire la sopraelevazione dell’edificio, ma solo utilizzando il legno come materiale da costruzione. Così la sovrastruttura ha lasciato spazio ad una costruzione lignea di quattro piani che ospita 24 appartamenti in affitto di diversa metratura. Ciascun piano della sopraelevazione presenta alle estremità dei sessanta metri di lunghezza dell’edificio due alloggi di 4,5 locali, mentre al centro vi sono due appartamenti di 2,5 locali e tra di essi due loft. I diversi tagli degli appartamenti assicurano l’eterogeneità sociale degli inquilini. In entrambi i piani si trovano gli uffici amministrativi della SZU, mentre nei sotterranei è rimasto il locale tecnico. La statica portante del basamento imponeva la struttura della sopraelevazione: i supporti orizzontali dell’edificio sono disposti a distanza di 5 metri. La sovrastruttura segue questo ritmo e rende visibile la struttura generale nel layout degli appartamenti. Questi ultimi sono integrati nei dodici blocchi a 11 metri di profondità e 5 metri di larghezza, mentre una serie di balconi di due metri di profondità offre su entrambi i lati uno spazio esterno areato. In virtù dell’alto basamento, il terzo piano si trova insolitamente ad un’altezza di 10 metri. Nelle piante risaltano i locali che si affacciano su facciate. L’attrattiva degli appartamenti è data dai locali passanti con le vetrate a tutta altezza e dai balconi. Al fine di mantenere questa struttura, gli architetti hanno raggruppato i locali secondari ed accessori mantenendo lo schema a 5 metri. Nella terza sezione, tra la scala d’emergenza esterna e il vano ascensore, si trovano i bagni e le cucine.

Alle abitazioni si accede direttamente dall’ascensore. Diversa invece è la strategia perseguita nei due appartamenti centrali. Nei segmenti centrali si trova in posizione obliqua un vano scala con ascensore, con il quale si giunge agli alloggi. Secondo Schihin la sopraelevazione non poteva che essere realizzata in legno: »Innanzitutto il legno pesa solo il 10% rispetto ad una costruzione a muratura portante ed inoltre, grazie alle sue proprietà termiche, la progettazione dei dettagli è stata molto più semplice. Travi e pannelli dei soffitti, ad esempio, sono semplicemente passanti.« Questi vantaggi hanno richiesto un aumento del 10% dei costi di realizzazione, compensato comunque dalla struttura modulare e dall’elevato grado di prefabbricazione, che hanno ridotto i tempi di costruzione: il rustico è stato realizzato in appena cinque settimane. Inoltre il cantiere ha occupato poco spazio, un fattore decisivo nei contesti urbani. I soffitti presentano una struttura a cassettoni di 27,5 cm di spessore e sono tamponati su entrambi i lati con pannelli a tre strati. L’isolamento acustico è garantito da pannelli integrati nella struttura, un pavimento galleggiante e un soffitto sospeso. L’elemento centrale della costruzione, che è allo stesso tempo la riproduzione dei supporti nel basamento, è rappresentato da travi in legno massiccio a strati incrociati (18 x 54 cm) in una griglia da 5 m, che sporgono oltre l’edificio e ai quali sono ancorati i pannelli dei soffitti ed i balconi. Negli elementi orizzontali i carichi sono assorbiti da supporti in legno, la cui sezione diminuisce in modo regolare verso l’alto (18 x 30 /18 x 24 /18x18 /18x 12 cm).

La parete esterna presenta elementi ventilati che sono isolati tra i supporti. Esternamente sono tamponati con pannelli in gesso, mentre all’interno presentano pannelli tristrato. Un intonaco uniforme riveste il basamento e la sezione sopraelevata dell’edificio, pertanto il legno nella facciata è pressoché invisibile. Schihin motiva così questa scelta: »Volevamo che la struttura in legno non si vedesse subito. Il basamento e la sovrastruttura sono stati quindi intonacati in modo uniforme in modo da rispecchiare il carattere minerale del panorama urbano in cui è ubicato l’edificio. Il legno fa mostra di sé solo ad uno sguardo più attento e precisamente nelle travi sporgenti.« Tra la sopraelevazione e il basamento i profili in acciaio compensano la differenza di altezza del soffitto inclinato in cemento e scaricano i carichi verso il basamento. La struttura portante della sottostruttura è costituita da pilastri a tutta altezza a distanza di 5 metri. Queste intelaiature si compongono di supporti orizzontali nei soffitti sopra il piano terra ed il piano superiore e di supporti nelle facciate che congiungono i supporti orizzontali. Le intelaiature convogliano le spinte verso le pareti esterne del piano terra e assorbono il carico dei quattro piani sovrastanti in legno.

I due ascensori, le scale d’emergenza ed il vano scala, tutti in cemento, proteggono la costruzione contro terremoti e venti forti e garantiscono vie di fuga in caso di incendio. In questa sopraelevazione di edificio il legno ha mostrato tutte le sue qualità come materiale da costruzione ed è stato utilizzato entro i limiti di quanto oggi consentito dalla legge in Svizzera. Mentre Yves Schihin durante la conferenza parlava con entusiasmo della rivoluzione che la tecnologia genererà nell’impiego del legno in edilizia, questo progetto dimostra che il futuro del legno è iniziato da tempo.

Nuove norme antincendio in Svizzera

Costruire con il legno in città significa incontrare delle resistenze. Anche laddove una struttura portante in legno mostra un buon comportamento alla fiamma, i requisiti da soddisfare sono spesso severissimi. Il legno non può essere ad esempio impiegato al di sopra di una determinata altezza ed in specifiche categorie di edifici. Ma con il consolidarsi di nuove conoscenze, cambiano anche le norme e le leggi relative all’impiego del legno nell’edilizia multipiano. Dall’inizio del 2015 sono infatti entrate in vigore in Svizzera le nuove prescrizioni di protezione antincendio dell’Associazione degli istituti cantonali di assicurazione antincendio. La modifica più importante? Non esistono più materiali vietati né sotto il profilo degli utilizzi né rispetto alla categoria degli edifici. Grande rilevanza ha ora la qualità dell’esecuzione perché è stato dimostrato che, ai fini della protezione antincendio, ha più efficacia una costruzione corretta rispetto all’impiego di un materiale non infiammabile. Ciò apre sicuramente nuove prospettive per la costruzione in legno in altezza e in città.

Architettura

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Fotografie

Georg Aerni, Heinz Unger